Fisico italiano. Studiò con
Enrico Fermi all'università di Roma; dopo la laurea fece parte del gruppo
di giovani studiosi (E. Majorana, B. Pontecorvo, E. Arnaldi, tra gli altri) che,
al fianco di Fermi, nella facoltà di Fisica di via Panisperna a Roma,
lavorarono alla scissione dell'atomo. Dopo essere diventato assistente nella
stessa facoltà,
S. fu direttore dell'Istituto di Fisica
dell'università di Palermo, ma, nel 1938, in seguito all'applicazione
delle leggi razziali, fu costretto ad abbandonare l'Italia e ad emigrare negli
Stati Uniti, dove ebbe una cattedra all'università di Berkeley, in
California. Nel 1942 fu chiamato all'università di Los Alamos, nel New
Mexico, dove si stava organizzando un gruppo di studio dei maggiori scienziati
atomici, guidati da R. Oppenheimer, per la costruzione della bomba atomica.
Terminata la seconda guerra mondiale, e dopo aver acquisito la cittadinanza
statunitense (1944), tornò all'università di Berkeley dove si
occupò di spettroscopia lavorando su atomi negli stati di grande
eccitazione. Tra le sue scoperte si ricorda quella dell'antiprotone, una
particella di antimateria che, nel 1959, valse a lui e all'altro scopritore O.
Chamberlain il premio Nobel per la fisica. Tra gli altri suoi studi,
interessanti sono le ricerche sulla fisica nucleare; fu tra coloro che
riuscirono a produrre sinteticamente gli elementi tecneto (1937), astato (1940)
e plutonio 239 (1941). Rientrato in Italia nel 1974, fu docente di Fisica
nucleare all'università di Roma (Tivoli, Roma 1905 - Lafayette,
California 1989).